
Se sei malinconico, il Tango accarezza dolcemente la tua malinconia, se sei allegro è la
colonna sonora giusta per proiettare sugli altri la tua allegria. Il Tango sei tu. Sono i tuoi
sentimenti, gli stati d’animo, le tue gioie o le tue tristezze a definirne il colore e il
significato. Un brano dalle cadenze ampie e dal ritmo particolarmente lento può
sembrare a te malinconico e nostalgico e a un tuo amico caldo, intrigante e ricco di
sensualità. Quale delle due impressioni è la più vera? Tutte e due, perché il Tango è fatto
così. Entra nel cuore passando dal canale aperto in quel momento e ne assume la natura”.
In questo commento di Astor Piazzolla c’è l’essenza di una musica che va al di là della
semplice funzione di accompagnare i passi di questo ballo famosissimo. Il Tango esalta i
sentimenti, cattura l’energia e ha la capacità di fondersi con le sensazioni più intime
dell’animo umano.
Il Tango è poesia, nelle parole delle canzoni ma anche nel rapporto tra i ballerini; una
poesia che si rinnova ad ogni sguardo, ad ogni contatto, e che si evolve ballo dopo ballo.
Il Tango è improvvisazione, creazione continua che nasce e cresce nell’animo e si
trasmette all’esterno verso chi è abbastanza aperto per riceverlo.
La musica del Tango non si ascolta solo con le orecchie ma anche e soprattutto con il
cuore, perché è il sentimento a caratterizzare il Tango; il sentimento provato dalle
persone che lo hanno fatto nascere; quello dei musicisti che lo hanno fatto crescere;
quello dei parolieri e dei cantanti che lo hanno espresso con particolare ispirazione;
quello dei ballerini che di volta in volta aprono il cuore ad un partner diverso in quei tre
minuti così brevi ma così intensi.
Perché il Tango, più di ogni ballo finora, riesce ad esprimere in così poco tempo ciò che
siamo realmente, perché non si può mentire, l’abbraccio è così stretto che ci farebbe
scoprire subito.
Il Tango, con i suoi cento anni e più, si ripropone diffondendosi in Europa, America e
Giappone; in una società in cui tutto invecchia rapidamente, in cui tutto viene
consumato e passa di moda, il Tango ha saputo riconquistare una centralità, con la sua
struggente passionalità e la sua rinnovata attualità.
Ci si chiede come e perché questa musica e questo ballo ancora siano capaci di incantare
e coinvolgere folle sempre più ampie; perché siano oggetto di studio e di attenzione da
parte di registi, scrittori, musicisti, perché gli spettacoli di Tango richiamino un pubblico
così numeroso. Forse una delle risposte a questa domanda non facile è che il Tango da
sempre è andato controcorrente: ha rotto abitudini, usanze, consuetudini consolidate, e
per questo è divenuta trasgressiva, non tanto per l’abbraccio della coppia, quanto per la
stranezza e complicazione dei passi che escono fuori da ogni regola.
Il Tango è infatti l’incontro tra: la melodia sentimentale e la forza dell’habanera; le coreografie che
caratterizzano la milonga; il ritmo del candombe.
Il Tango, pur se collocabile, come in genere le danze popolari, all’interno di uno spazio e
di un tempo definiti, è il frutto dell’incontro di tradizioni musicali provenienti da più
continenti.
Il tango non si esaurisce nelle regole studiate, nei passi imparati, ma la conoscenza delle
sue regole è fondamentale, anche se due coppie, nello stesso momento, con la stessa
musica possono ballare tanghi completamente diversi nelle figure e nello stile. È facile
intuire cosa verrebbe fuori dal confronto tra un tango ballato oggi con lo stesso tango
ballato nel passato: sono cambiati gli elementi di contorno, i gusti, tante cose. Non si può
paragonare il tango all’inizio ballato tra uomini sull’acciottolato delle vie di Buenos Aires,
con quello poi ballato con scarpe “ad hoc” in sale con i pavimenti in marmo. Il tango
dunque, pure legato a strutture musicali invariabili, pur avendo figure base che non si
sono modificate nel tempo, è un ballo che cambia e si adegua ai tempi.
Il tango è anche incontro tra due persone; emergono in questo ballo i nostri caratteri, le
nostre debolezze, le nostre energie. In un mondo in cui impera l’individualismo, il tango
consente a due persone di abbracciarsi, avvicinarsi, scoprirsi, di vivere un’esperienza
comune. Il tango è uno strumento per esprimere sentimenti (dolore, ma anche gioia,
senso di libertà). È quasi una confessione che fa scoprire al compagno con cui si balla, i
propri difetti, limiti, debolezze.
Nella città moderna, che crea spesso difficoltà di rapporto, in cui non esistono modelli di
riferimento certi, l’uomo vive oggi momenti di solitudine come quelli vissuti dai nostri
emigrati. Il tango quindi come momento di incontro, conoscenza, evasione, oggi come
ieri perché l’uomo nel profondo non è cambiato.
Il tango, educandoci a rispettare e sentire l’altro, a scambiare con lui emozioni profonde,
ci educa ad una comunicazione autentica che aiuta l’uomo a riacquistare una centralità in
parte perduta.