
Girovagando su internet mi sono soffermata su questo articolo, ed ho deciso di riportarlo sul nostro sito per dare delle piccole nozioni sulle danze latino Americane provate a leggerlo e poi se vi và lo commentiamo sul nostro forum, buona lettura.
Le danze latino-americane sono una categoria di balli di coppia da competizione che hanno avuto origine in diversi paesi a seconda delle usanze del posto.
Le danze ufficialmente classificate come latino-americane sono le cinque sotto elencate:
• samba;
• cha cha cha;
• rumba;
• paso doble;
• jive.
Le figure relative a questi balli differiscono da continente a continente e da una nazione all’altra perché diverse sono le tradizioni locali e le abitudini. Di conseguenza sono state prodotte specifiche codificazioni che hanno tecnicamente una loro validità e una loro giustificazione. Il momento unificante è rappresentato dall’adesione di quasi cento paesi all’IDSF (International Dance Sport Federation) che stabilisce regole e programmi validi per tutti. Per ognuna di esse sono state costruite nel corso degli anni molte decine di figure e ne vengono continuamente inventate di nuove. Ciò è dovuto al fatto che sono molto diffuse e per la loro stessa natura si prestano più di altri balli ad originali interpretazioni personali e fantasia creativa. Attraverso l’insegnamento e la pratica anche spontanea sono state assimilate molto bene dalla cultura europea, nonostante si tratti di danze (specialmente CHA CHA, RUMBA, SAMBA) lontane dal nostro codice genetico.
Rumba
Per gli studiosi di storia della danza, il termine rumba indica qualcosa di più che un semplice ballo: identifica un genere musicale e coreico comprensivo di un insieme di balli. Nella lingua spagnola il verbo rumbear definisce un particolare modo di ballare, basato sui movimenti seducenti dei fianchi e del bacino. L’origine della rumba è collocabile agli inizi del 1900 a Cuba, dopo l’abolizione della schiavitù, avvenuta il 10 febbraio 1878. Grandi masse di negri lasciarono i campi, dove non possedevano alcun bene, e si trasferirono nelle periferie delle città per organizzare una nuova vita. Per questa gente, povera ma libera, la musica e la danza diventarono ben presto un modo di essere e di vivere. Gli ex-schiavi non possedevano strumenti musicali. Per la produzione dei ritmi usavano di tutto:
• maracas (zucche svuotate, con sassolini dentro)
• marimba (rumba box: strumento di percussione)
• claves (due bastoncini di legno percossi l’uno contro l’altro)
• cassoni vuoti che fungevano da tamburi
Cha cha cha
La figura caratteristica di questo ballo è lo chassè che consiste in una serie di tre passi il secondo dei quali chiude sul piede fermo. I primi due passi dello chassè si ballano su due mezzi battiti che vengono fuori dividendo a metà il battito contraddistinto dal numero 4. Poiché il tempo è 4/4 e la battuta musicale ha l’accento sul primo battito.
Il principiante deve avvicinarsi a questo ballo iniziando dallo chassè. Lo deve eseguire tante volte a destra e a sinistra fino ad assimilare lo stile adatto: le anche si devono spostare nella direzione del piede che conduce, verso destra o verso sinistra. Poiché il cha cha cha può essere eseguito anche avanti e dietro (lock) il movimento delle anche deve essere effettuato come sopra. Quando la esecuzione dello chassè diventa disinvolta è facile inserire lo stesso nelle varie figure di base. Esistono 4 differenti ipotesi sul significato letterale dell’espressione “Cha Cha Cha”:
• Attributo onomatopeico strettamente legato al ritmo della danza, scandito dal tempo delle percussioni.
• Riproduzione del suono prodotto dalle scarpe durante la danza, in particolar modo nel triplo passo.
• “Cha cha” è il nome di un sonaglio cubano, propriamente adoperato durante la danza.
• Riproduzione del suono emesso dallo sbattere dei piedi sulla battigia.
Le prime figure costruite su questo nuovo ritmo furono abbastanza semplici, molto simili a quelle che oggi rispondono al nome di CHA CHA CHA CHASSE, LOCK FORWARD, LOCK BACKWARD, CLOSE BASIC, SPOT TURN, ALEMANA.
Paso doble
Tradotto alla lettera significa: passo doppio. Il nome originale era pas a dos = passo a due Le figure costruite per questo ballo sono di grande spessore artistico, tutte ispirate alle azioni del torero nella lotta contro il toro. Non è facile ballare il paso doble se non si entra nello spirito giusto. La coppia deve essere motivata ed esprimere energia. In questa danza sono coinvolte tutte le parti del corpo: le gambe, le mani, lo sguardo, il volto nel suo insieme. Il cavaliere deve dimostrare carattere e forza fisica notevoli. Il corpo della dama deve essere scattante: docile e nervoso. È una danza spagnola nata nei primi anni del 1900 nell’ambiente culturale e sociale delle arene. Le figure coreiche sono però una costruzione che è venuta cronologicamente dopo, rispetto alla musica. In pratica, inizialmente, si trattava di una particolare base musicale che accompagnava la sfilata delle quadriglie negli spettacoli di corrida. La musica era potente, molto ritmata e coinvolgente: il semplice passo di camminata diventava una marcia militare. Uno squillo di tromba annunciava l’inizio della esecuzione musicale. Nel corso degli anni il paso doble ha assimilato anche diverse figure appartenenti al flamenco e ha elevato a figura-simbolo il sur place che impone di battere il tacco ad ogni chiusura di piedi. Nel 1954 fu inserito nella disciplina DANZE LATINO-AMERICANE.
Samba
Sulla derivazione del termine samba prendiamo in considerazione due ipotesi: Samba deriva da zampo, una denominazione che serviva ad identificare due categorie di brasiliani:
• quelli di discendenza negra,
• i meticci del filone indios.
Samba deriva da semba che è il particolare movimento del bacino di alcuni balli tipici dell’Angola portoghese. In Brasile si usò il termine samba per indicare il modo di ballare degli schiavi importati dall’Angola e dal Congo e utilizzati nelle piantagioni di canna da zucchero. Il samba fu inserito nelle danze da competizione (disciplina LATINO-AMERICANE) dopo aver acquisito una forma compiuta: da un lato, addolcendosi sul piano musicale fino a scendere alle attuali 50-52 battute al minuto; dall’altro, attraverso la codificazione di figure compatibili, molte delle quali di notevole pregio artistico e coreografico. I movimenti caratteristici di questo ballo sono: SAMBA BOUNCE ACTION (Walter Laird); PENDULUM MOTION.
Jive
Il jive è il ballo più movimentato fra le danze latino-americane. Il suo ritmo è frenetico, le sue figure richiedono stile, resistenza fisica, forza ed elasticità. L’uso delle mani ha un ruolo determinante non inferiore a quello dei piedi. Si tratta degli otto passetti ballati e contati con la classica tecnica del jive appunto: sinistro dietro per il cavaliere + destro che batte sul posto contando 1, 2 3 & 4 sinistro-destro-sinistro in chassè laterale 5 & 6 destro-sinistro-destro in chassè laterale Su ritmi fortemente sincopati furono inizialmente create due figure particolari: due passi in controtempo (piede sinistro cavaliere, destro dama; e viceversa) il break-away: la dama eseguiva una separation ed un riavvicinamento, senza lasciare la presa del cavaliere. Nella sua prima formulazione, il jive fu ballato esclusivamente da danzatori negri. Successivamente fu ripreso dai bianchi che vi aggiunsero numerose figure e vi apportarono modifiche tecniche che ne complicarono e appesantirono l’esecuzione. Dopo la seconda guerra mondiale, con l’evoluzione del jazz verso il bebop, il break-away diventò la base del rock ‘n’ roll, mentre il jive fu sottoposto ad una serie di revisioni e perfezionamenti stilistici che ne hanno fatto uno dei balli ancor oggi più prestigiosi a livello internazionale.